CARITA' NEL QUARTIERE E NEL MONDO UNITA' DI STRADA CONTRO LA PROSTITUZIONE
UNITÀ di STRADA
Chi siamo
L'origine spiega l'identità: siamo un gruppo nato da una comunità cristiana parrocchiale, espressione di questa comunità e del suo sentire il regno di Dio.

Noi sappiamo e sperimentiamo che la nostra parrocchia è chiesa: luogo della presenza del Signore, dell'ascolto della Parola e della celebrazione dell'evento pasquale di salvezza e di liberazione. Qui nutriamo la nostra fede e il senso profondo del nostro operare: occuparci delle ragazze di strada e dei clienti è continuare i gesti di liberazione e le parole di salvezza di Gesù, è continuare l'Eucaristia, perché intorno all'altare del Signore ci sia posto per tutti, e viceversa, perché il mondo intero diventi il regno che il Figlio offrirà al Padre.
Sentiamo quindi di esprimere la sensibilità di una comunità verso i poveri di oggi e di alimentare questa sensibilità perché non venga mai meno.

Il servizio nasce nel 1996. Dopo un’interruzione, viene riattivato nel 2010 ed attualmente viene svolto da 12 laici, 3 suore missionarie e 6 seminaristi appartenenti al Seminario Romano.

L’Unità di Strada scende ogni mercoledì sulla strada percorrendo Via Prati Fiscali e Via Salaria per incontrare, conoscere e cercare di instaurare un rapporto con le ragazze che "lavorano" in quei luoghi.
Qual'è il nostro compito
Senza giudicare le ragazze e senza chiedere loro nulla in cambio, la nostra missione ha la presunzione di testimoniare Cristo che, con il Suo silenzio, la Sua vita, il Suo sacrificio e la Sua Risurrezione è vicino a loro, soprattutto nella condizione in cui versano, cercando di riempire il vuoto della solitudine di tante ragazze, ma anche riscoprendo il senso della dignità, il rifiuto della violenza,del guadagno facile e della denuncia, "risuscitarle" alla speranza ed al desiderio di un lavoro ed una vita NUOVA, NORMALE.

Con la fiducia che le ragazze ci danno, riusciamo ad avere anche momenti di fraternità e di preghiera.
L'aiuto delle ragazze
Vogliamo esprimere una solidarietà non pietistica o consolatoria, ma che consideri le ragazze davvero come persone. Al primo posto mettiamo l'incontro con ciascuna di loro e la possibilità di stabilire una relazione sempre più profonda nel tempo. A queste ragazze vogliamo portare il Vangelo con la parola e soprattutto con stili e comportamenti da cristiani. Abbiamo imparato con l'esperienza e la costanza quanto le ragazze cristiane della Nigeria o del Ghana aspettino il momento della preghiera fatta con noi.

Tutto questo richiede da parte nostra la pazienza dei tempi lunghi e, nello stesso tempo, la determinazione a non lasciare nulla di intentato.

La speranza (non l’obiettivo) è quella di accompagnare le ragazze in un percorso personale per uscire dalla strada, aiutandole nell’affrancarsi dall’organizzazione di cui fanno parte, appoggiandoci alle cosiddette "case di fuga", ricercando un lavoro dignitoso..
Compito di sensibilizzazione
L’attività dell’Unità di Strada è stata svolta anche informando il territorio affrontando il problema della tratta delle persone e cercando di scardinare quella cultura contraria alla prostituzione che molte volte viene sminuita con la frase: "Loro sono libere e scelgono loro di stare in strada!!"

In questi anni abbiamo collaborato con due Istituti di scuola superiore della zona (Liceo Scientifico Archimede e Liceo Classico Aristofane) incontrando i ragazzi per parlare delle varie sfumature e del significato delle parole "sfruttamento" e "prostituzione".

Siamo stati chiamati a testimoniare la nostra esperienza nei vari gruppi della Parrocchia affinché ognuno, nel suo mondo, possa rendersi conto che gli schiavi (in senso fisico e psicologico) esistono ancora e sono più vicini di quanto si pensi.

Ci confrontiamo, nel rispetto dei ruoli, con le figure istituzionali con cui veniamo in contatto frequentemente sulla strada (polizia municipale, polizia e carabinieri) per capire come eventualmente creare delle sinergie per affrontare le situazioni.
Con chi collegarci?
Siamo convinti che il problema della tratta esiga la creazione di una struttura in rete.

La struttura istituzione nel Comune di Roma viene identificata con Roxanne – Sportello del Comune di Roma che si occupa delle situazioni di disagio della città, rivolgendo uno sguardo attento verso le ragazze che hanno subito e/o subiscono violenze.

Dobbiamo cercare di collaborare con tutti, individuando obiettivi comuni verso cui far convergere le forze: gruppi parrocchiali di operatori di strada, case famiglia, associazioni ecclesiali o centri diocesani, forze dell'ordine, comune di Roma, associazioni laiche, ambasciate.
Una testimonianza come tante…
Qualche sera fa, il nostro telefonino dell’Unità di strada ha squillato. Già di per sé questa cosa ci appare sempre come un miracolo, difficilmente squilla, tanto che la maggior parte delle volte dimentichiamo anche di averlo. L’altra sera è stato diverso: Alina aveva bisogno di noi. Era spaventata, voleva vederci. Non potevamo perdere tempo e subito abbiamo trovato il modo di incontrarci. L’avevamo vista TANTE volte sulla strada ed esattamente come tutte le altre ragazze ci aveva detto che tutto andava bene, che stava bene e che era felice ANCHE SE C'ERA POCO LAVORO. UNA DELLE ULTIME VOLTE STRANAMENTE ERA STRUCCATA, MA CI AVEVA DETTO che i segni che aveva sulla faccia non erano niente di ché, era caduta dalle scale.

Domenica sera però è stato diverso, l’abbiamo trovata in lacrime, spaventata e con la paura che qualcuno la trovasse. Quello stesso qualcuno che tutti i giorni la picchiava, che la costringeva a scendere in strada ogni notte, che non le permetteva di dormire più di un paio d’ore al giorno e che le aveva rubato i documenti per assicurarsi che lei non scappasse e gli portasse i soldi per vivere e ubriacarsi tutti i giorni.

Abbiamo conosciuto meglio Alina nei giorni in cui l'abbiamo ospitata, di nascosto: Alina è nata in Romania, ha studiato poco. Fin quando ha potuto ha lavorato nei campi, poi anche la terra l'ha respinta. A 16 anni è rimasta incinta della prima dei suoi tre figli. Il compagno un uomo violento, la picchiava e poi l'ha abbandonata. Dopo aver cercato senza fortuna lavoro, l’unico modo per dare da mangiare ed un futuro migliore ai suoi tre figli era vendere se stessa. Ha iniziato così a prostituirsi prima in Spagna e da tre anni in Italia. Le sue giornate erano tutte uguali. Scendeva in strada dalle 21 fino alle 5 del mattino. Freddo, pioggia e vento sono stati i compagni meno cattivi. Non le importava di saltare i pasti, o dover stare ore ed ore in piedi a vedere il passaggio ininterrotto delle auto per guadagnare qualche soldo. Il suo unico pensiero erano i suoi figli. Non le importava di svendere il suo corpo a persone vogliose di soddisfare un istinto animalesco. Il suo unico pensiero erano i suoi figli. Non le importava essere malmenata da quell’uomo che viveva con lei e che le prendeva i soldi per comprarsi da bere. Il suo unico pensiero erano i suoi figli. Non le importava di calpestare la sua dignità di donna e di essere umano per 30 euro a prestazione. Il suo unico pensiero erano i suoi figli.

Finalmente però Alina ha trovato la forza di porre fine a questo massacro e di chiedere aiuto per iniziare una vita nuova, per risorgere.

Ora, è uscita dalla strada, ha denunciato il suo aguzzino e ha iniziato un percorso protetto.
 
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